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Storie ed esperienze dei nostri ospiti
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Gitino
Ennese |
La nostra Etna per quanto fondamentale è pur
sempre un muro, è un osatacolo e dietro lei c’è altra Sicilia, c’è
una terra che è ed ha, è un mondo da scoprire. Obiettivo di questo
viaggio è quello di attraversare un po’ l’ennese, è quasi il viaggio
premio per quella provincia che ha preferito Rita Borsellino e forse
questo è il sottotitolo per questo gitino che anche in questo cerca
risposte.
La strategia è collaudata, niente autostrada o scorrimento veloce,
andatura sostenibile e soste fotografiche a piacere, ottimizzazione
per le sensazioni che a 120km/h non puoi avere, il vento sulla
faccia di una provinciale è più che sufficiente, la soddisfazione di
incrociare chi vive un microcosmo ti rende più partecipe, ti da
quasi una idea di integrazione, l’autostrada è come una galleria,
quasi un aereo, parti ed arrivi, la provinciale è intima; è il
desiderio di assorbire lentamente il circostante, è l’opposizione ai
week end nelle capitali europee veloci e destabilizzanti; un km è un
km sia che si percorra un’autostrada che se si vada in provinciale
ma è innegabile che in genere su una SP si trovi più informazione.
Tre moto Michele ed Alessandra col Gs80, Mario che inaugura la sua
nuova Buell e poi Marco e Maria che arriveranno ad Enna nel
pomeriggio con il Transalp. Il tragitto taglia la fetta sud est
della signorina e quindi, con sorprendente delusione di Alessandra,
niente polacchi a Piedimonte; Trecastagni, Pedara, Nicolosi ed una
prima sosta a Ragalna per dissetarci e fare il punto del tragitto da
percorrere. Ragalna è veramente una terrazza, è Etna ma è anche vero
che apre i nuovi orizzonti sulla provincia ennese presentandoci i
monti Erei.
Nella natura critica dei nostri gitini si insedia il Villaggio San
Francesco, è un’opera faraonica ma è l’ennesima incompiuta
abbandonata, chissà se esiste un piano di
riqualificazione........(Continua con racconto e foto su
www.xeniaprogetti.it/michele2
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Michele e
Alessandra
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Art
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